Lettera aperta ad Alberto

Mi dispiace questa tua decisione.

Quando in un qualsiasi contesto la minoranza non si sente rappresentata, i casi sono due: o vuole troppo o riceve troppo poco.
In ogni caso bisogna rifletterci su, ed io, come attuale presidente di ApiMarsia, ci sto riflettendo da qualche tempo.
Per esempio, la composizione del consiglio senza un solo membro della "minoranza" secondo il mio parere andrebbe sanata. D’altro canto, prima del mio arrivo, la litigiosità era talmente alta che le due parti hanno deciso di comune accordo di fare due liste bloccate e “totalitarie” senza spazio per il perdente.

Durante l’assemblea, nel mio secondo intervento, ho preso atto della impossibilità di ricomporre la frattura prima delle votazioni,  e l’ho detto pubblicamente.

In questi mesi mi sono prodigato per ricomporre i dissidi, sia personali sia su questioni di merito, e questo obiettivo è molto più a portata di mano di quanto non sembri a chi sia stato spettatore dell’assemblea di sabato senza conoscerne i retroscena, le mille telefonate, le esasperanti rigidità disseminate un po’ ovunque ed i molto più numerosi punti di contatto e di convergenza. Anche Sabato, durante l’assemblea, quando l’ipotesi di lista unitaria è stata riproposta da Maurizio Elissandrini (a cui va il merito di averlo fatto), già anticipata e fortemente plaudita dal sindaco e da molti dei presenti. Ho capito che era ancora una volta il mio turno, che la stanchezza personale doveva essere messa da parte che dovevo riprendere il sorriso e la fiducia negli altri e andare a parlare con tutti, i miei colleghi dell’attuale direttivo e i candidati della “minoranza”.

Ho chiesto una sospensione dell’assemblea per avere il tempo di parlare, il sindaco (nella sua funzione di presidente dell'assemblea) l’ha accordata.

 

 

Ma eravamo a Maurizio Pozzi, Irene Ianiro, Tonino Marziale e me (Marco Vendittelli è arrivato a metà discorso). Ho cominciato a dire che noi eravamo d'accordo per la lista unitaria, ma che avremmo voluto un impegno in assemblea da parte di tutti (sindaco compreso, come poi ha fatto) a portare avanti la progettazione delle opere di urbanizzazione (con le attenzioni note e ripetute più volte e da molti in assemblea: per l'acquedotto recuperare l'esistente e per lo smaltimento acque valutare anche altre e più economiche ipotesi oltre alla rete fognaria) e sono stato subito interrotto da Irene: "ah, questo no, lo vedremo in CdA". Ho finito di esporre, ho chiesto conferma della posizione negativa di Irene e me ne sono andato, devo dire, molto deluso.

A fronte di questa risposta non mi sono sentito di avallare l'elezione di un componente del CdA che fosse in disaccordo con il mandato che abbiamo ricevuto dall'assemblea dei proprietari che io rappresento. Un conto è rappresentare anche la minoranza in seno all’associazione dei proprietari (ripeto, vorrei presto porre rimedio a questa asimmetria) un conto è minare la stabilità del Consorzio Stradale andando per di più contro quello che è il mandato della maggioranza degli associati proprietari di Marsia.

Il mandato che abbiamo ricevuto dall’assemblea dei proprietari di immobili è chiaro. Non possiamo tradire la fiducia di chi ci ha votato (che è la maggioranza).

Durante la presentazione dei candidati delle due liste, Marco Vendittelli, oltre a presentare il suo programma, ha addossato a noi la colpa della mancata presentazione di una lista unitaria (ed era visibilmente deluso). Io ho preso la parola per spiegare la risposta negativa di Irene (che lei non ha smentito) ma non credo di essere riuscito nel mio intento (visto anche il contenuto della tua email).

Pazienza. Ci ho riprovato oggi.

Naturalmente quando vorrai partecipare nuovamente ai lavori dell’associazione sarai il benvenuto.

Michele Ricciardi
Presidente
Associazione Proprietari di Immobili di Marsia

 

 

Il giorno 23 marzo 2013 22:06, alberto xxxxx ha scritto:

> Come già anticipato per le vie brevi nel corso della odierna Assemblea del CSO, considerato il tuo intervento contrario all'ipotesi di ricomporre una frattura che si era andata delineando fra i consorziati, ancorchè lo stesso Sindaco si prodigasse in tal senso, non ritengo più essere rappresento dalla tua figura di Presidente dell'API e pertanto con effetto immediato presento le mie dimissioni da Socio dellAssociazione.

> Ti ringrazio se vorrai inviarmi un cortese cenno di conferma.

> Alberto Xxxxxxx

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