Processo penale e sentenza del consiglio di stato

NUOVA UDIENZA DEL PROCESSO PER TRUFFA

Il 16 gennaio si è tenuta l’udienza del processo per truffa, a carico degli amministratori del cosiddetto Consorzio di Marsia e del titolare delle società, già appaltatrici dello stesso.Il legale degli amministratori del Consorzio ha chiesto, in via pregiudiziale, la riformulazione del capo d'imputazione. A suo avviso, infatti, sarebbe discutibile la competenza del Tribunale di Roma e soprattutto risulterebbe generica la parte riguardante le varie azioni, poste in essere dagli imputati, per incassare somme di denaro a danno dei consorziati e la quantificazione delle stesse. I difensori dei proprietari di immobili e 

delle amministrazioni pubbliche interessate hanno concordemente chiesto il rigetto delle suddette argomentazioni, in quanto, a loro avviso, la competenza del Tribunale di Roma è certa, mentre il capo di imputazione ha evidenziato con chiarezza il reato perpetrato a danno dei consorziati.Il giudice si è riservato di pronunciarsi sulle suddette richieste nella prossima seduta, già fissata per il 18 febbraio, nella quale probabilmente inizierà la fase dibattimentale.Tra l'altro nel marzo 2014 è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Roma un secondo decreto di rinvio a giudizio, a carico degli stessi imputati e per i medesimi capi d’accusa, in merito al quale si terrà l'udienza nella stessa data del 18 febbraio, quasi certamente per riunire i due procedimenti nel processo penale già in corso.

 

IMPORTANTE SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

Con l'occasione si segnala, per opportuna conoscenza, che il 22 Dicembre scorso è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato n. 6197/2014, relativa ad un ricorso, presentato dalla Montana Nuova S.r.l., per l'annullamento della basilare sentenza del TAR Abruzzo n. 230 del 2003.Il provvedimento ha riformato in parte la suddetta sentenza del TAR, limitatamente al punto, nel quale era stato parzialmente accolto un vecchio ricorso della Montana Nuova S.r.l., che, invece, secondo il Consiglio di Stato, "doveva essere dichiarato inammissibile", per difetto di giurisdizione del Tribunale Amministrativo.Per il resto il Consiglio di Stato ha ritenuto "infondato" il ricorso della società, confermando pienamente la parte sostanziale della sentenza n. 230, riguardante l'estromissione del vecchio Consorzio di Marsia e l'attuazione diretta dei servizi pubblici nel centro turistico, da parte del Comune di Tagliacozzo.La nuova sentenza è particolarmente importante perché ha rilevato che le strade di Marsia sono chiaramente assoggettate ad "un uso pubblico" e ciò "è sufficiente a giustificare la presa in carico da parte dell'amministrazione comunale della gestione dei servizi".

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